La storia

La storia

La manifestazione nasce nel 1986 quando Leonardo Baldinu, socio della UILDM di Monza, esprime al Ferrari Club di Varedo il desiderio di vivere da vicino le emozioni del circuito dell’Autodromo di Monza.

Bastano pochi incontri con l’allora presidente della UILDM Monza, Prof. Bergna, per inventare una giornata in pista con circa venti vetture e cinquanta ragazzi con disabilità. Non è stato poi difficile continuare nel tempo grazie soprattutto alla forza dei Soci del Ferrari Club Varedo che si sono prodigati nel tempo per organizzare le successive edizioni.

Il nome “Sei Ruote di Speranza” nasce davanti ad un piatto di lasagne: sei ruote perché quattro sono quelle della Ferrari e due quelle delle carrozzine per disabili. Un errore di calcolo per qualcuno, un’occasione in più per tutti coloro che volevano fare felici i ragazzi della UILDM.

Di anno in anno la manifestazione assume proporzioni sempre più grandi e di fatto la “Sei Ruote di Speranza” diventa un evento atteso da tanti ragazzi con disabilità. Dopo lo scioglimento del Ferrari Club l’organizzazione della manifestazione passa alla UILDM Monza.

Tanti i graditi ospiti, tra i più importanti vogliamo ricordare Alessandro Zanardi, presente nel 2006 per la ricorrenza dei vent’anni e l’amico Ivan Capelli beniamino e padrino della 6RdS sempre presente se libero da impegni professionali.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla 6RdS 2012 una propria medaglia di rappresentanza

Missione

L’evento organizzato da un gruppo di volontari della U.I.L.D.M. Sez. di Monza (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), ha lo scopo di offrire alle persone disabili (bambini e ragazzi in primo luogo, ma anche adulti) la possibilità di trascorrere una giornata indimenticabile a bordo di potenti e veloci vetture, facendo loro sperimentare l’emozione di un giro di pista lungo uno dei circuiti più famosi del mondo.

La partecipazione è gratuita e non prevede alcuna raccolta fondi ma vuole essere solo un’occasione per raccogliere sorrisi e gesti di solidarietà.

Una storia che ci auguriamo possa continuare nel tempo, perché chi aspetta per un anno intero di vivere una giornata all’Autodromo non venga deluso.